mercoledì 30 aprile 2008

Traumi

Ogni giorno, quante sono le cose apparentemente insignificanti che possono farci del male?
Per me un milione… o forse più!
Tanto per fare un esempio, la tv sta programmando il nuovo spot dell’Enel in cui, dopo una serie di situazioni, compare anche un’equipe medica che si sta affannando a rianimare un uomo con il defibrillatore.
La voce speaker fuoricampo dice: “…altri la chiamano VITA”, io non posso.
Negli occhi, e nel cuore, quel pomeriggio piovoso di dicembre, mio padre esanime sul pavimento della cucina e gli operatori del 118 con il defibrillatore.
Gli hanno sfondato il torace nello sforzo di riportarlo a noi.
Risento la mia voce urlare ripetutamente e follemente: “Cosa aspettate? Portatelo in ospedale!”, perché proprio non volevo accettare ciò che era evidente… era morto.
E, alle volte, vorrei esserlo anch’io.

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