sabato 23 gennaio 2010

Insegnamenti

"Nel mondo non esiste nulla di completamente sbagliato, figlia mia", le aveva detto il padre, indicando l'orologio. "Persino un orologio fermo riesce ad indicare l'ora esatta due volte al giorno.".
Paulo Coelho da "Brida".

domenica 17 gennaio 2010

La merenda della domenica

Eccola qui la classica domenica pigra!

Una di quelle domeniche in cui non ti affanni a mettere ordine.

Nelle carte, in giro per casa o nei pensieri.

Comoda nella tuta grigia nuova e carina come quando avevi vent'anni, con i capelli puliti e pettinati, e stavi a casa perché dovevi studiare. E' una domenica che profuma di merenda, dove però manca la crema pasticciera della mamma da mettere calda, calda nella tazza e, mentre aspetti che si raffreddi un po', lecchi la buccia del limone tenendola fra le dita. Ma è un'età diversa la mia e il profumo che si spande è quello del caffè. Già, perché caricare una moka e metterla sul fornello è un gesto automatico, che non comporta attenzione verso te stesso, un po' come lavarsi i denti, che viene senza pensarci. Diverso è l'impegno di separare i tuorli dall'albume, sbatterli con lo zucchero finché diventano spumosi, unirci il latte, sbucciare il limone avendo cura di togliere la parte bianca che altrimenti renderebbe amarognola la crema, e mettere sul fuoco avendo cura di girare e girare e girare in attesa che cuocia. Sono gesti che per te stesso non fai, sono gesti d'amore che devi fare per qualcuno.

Ho speso il tempo leggendo un nuovo libro, che ha avuto il potere di farmi sentire a casa, perché intriso dei miei ricordi e di quelle atmosfere che anch'io ho vissuto. Adesso sono in quella fase in cui mi sono accorta che sono pressoché giunta alla fine e voglio procrastinare quel momento, quindi bevo un caffè, ascolto un po' di musica e scrivo...ma quasi, quasi vado a farla la crema...descrivere il procedimento per farla me ne ha fatto risentire il profumo ed ora ho l'acquolina! E che sarà mai se mi concedo un po' di amore?

giovedì 14 gennaio 2010

Bubù settete

L'idea di partenza era quella di chiudere il blog perché andavo in vacanza.

Una volta rientrata, ho dovuto affrontare un po' di cambiamenti in ufficio, quindi, presa da altre cose, mi sono "distratta" e non l'ho più aggiornato, anche se mi ripromettevo di farlo. Finché mi è passata la voglia.

Così come mi è passata la voglia di tante cose. Benché non ci siano drammi che giustifichino sconforto e sfiducia, è così che mi sento. Sento di non avere un futuro, sento di non avere un ruolo ben definito e che la mia vita non ha un gran ragione di essere.

Quindi cosa scrivere? Questo?

E come potrei di fronte alle tragedie che tanti patiscono? Non sono così spudorata.

Quindi mi accuccio, sto zitta e aspetto.

Ieri, mentre ero sofferente, quasi immobilizzata da un risentimento del nervo sciatico, qualcuno ha commentato il post precedente ed ha scritto: "Peccato. Ho scoperto da poco e per caso il tuo blog, ma so già che i tuoi brani da leggere tutto d'un fiato mi mancheranno. Sei una persona straordinariamente ricca, quindi spero che saprai ritrovare lo spirito e le forze che esprimi così bene nelle tue righe. Ricorda che nella vita niente è definitivo, e soprattutto che dietro l'angolo non si celano sempre e solo cose brutte. Ci sono anche le sorprese. Risollevati e vai a scoprirle...".

Ho scritto questo post perché ad un pensiero così carino e gentile non si può proprio non rispondere. Caro lettore/rice, non mi sono proprio risollevata (beh, oggi è anche peggio di ieri e bloccata come sono è già tanto che riesca a stare seduta!!!) e l'angolo dietro il quale pare che ci siano delle belle sorprese mi sembra lontanissimo e difficile da raggiungere ma almeno ho tirato il naso fuori dal piumone, è qualcosa, no?!