venerdì 11 aprile 2008

Il ring


Un quadrato, il tappeto, le corde.
Due sfidanti o, magari, un campione ed un contendente al titolo iridato.
Come protezione un paio di guantoni ed un paradenti per ciascuno.
Le regole sono semplici: s’infliggono solo dei gran cazzotti e non sono ammessi colpi al di sotto della cintura.
Una volta iniziato il match, in massimo 15 round si deve cercare di mettere K.O. l’antagonista.
Se non ci si riesce, dei giurati determinano con un punteggio chi ha colpito di più e meglio.
Lineare, onesto.
Eppure la vita ha osato prendere a prestito la terminologia!
Se versi in difficoltà, allora sei “alle corde”, o messo “all’angolo”!
Se soccombi alle avversità, ti considerano “K.O.”, oppure “al tappeto”!
Scontri mai leali, quelli di ogni giorno!
Per esempio, nella boxe nessuno colpirebbe se ti sei tolto le protezioni,
nella vita c’è chi aspetta proprio quel momento per sferrare il colpo di grazia!
Guardacaso sono sempre i maleducati, le persone false, quelli che non hanno rispetto di niente e di nessuno.
La botta viene sempre da coloro i quali sono incapaci di ridere, men che mai di se stessi!
Gente che usa il prossimo finché gli fa comodo, i cosiddetti “so tutto”, arroganti che non si mettono mai in discussione e sanno solo compiacersi della propria dialettica, il più delle volte fine a se stessa perché senza cuore!

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