Sono giorni talmente difficili che tutto mi appare senza senso.
La situazione politico-economica, i dibattiti televisivi, i cortei, le proteste, gli scontri ed ancora le deliranti conversazioni della gente comune.
Tutto m’indispettisce talmente tanto, che preferisco non sapere, non vedere, non sentire.
Non è che nasconda la testa sotto la sabbia, è solo che di battaglie ne ho combattute e perse tante. Ora ho esaurito energie e speranze.
Faccio fatica ad essere comprensiva e tollerante, sono insofferente di fronte all’ottusità, m’inquietano certe futilità.
Anche questo blog, che ragione di esistere ha?
Non scrivo poesie o racconti, non ho argomenti scientifici, culturali o di costume da divulgare, non ci sono foto da pubblicare, né disegni da mostrare.
Certo, potrei raccontare il pressappochismo che c’è in pubblicità, dove l’originalità è un’illusione del copywriter, la sintesi è inesistente e la sintassi è da terza elementare, ma sarebbe solo deprimente, per me e per chi legge!
Volevo pubblicare l’ultimo post dal titolo “The end” ma, prima di farlo, mi sono domandata cosa mi avesse spinta a creare “Cespuglio di spine” e la prima risposta (che nei quiz è notoriamente quella che conta!) è stata: il dolore.
Posto che mi sembra comunque una buona ragione per scrivere, se fa stare meglio, da un’analisi più scrupolosa è emerso che mi sono creata una specie di surrogato della radio, che ho fatto da quando avevo 16 anni.
Infatti, in pressoché tutti i miei programmi (eccezion fatta per “Caccia grossa” e “Sanremo on line” che erano format particolari), gli argomenti erano più o meno quelli che si possono trovare in questo blog. Ho sempre raccontato me stessa e detto ciò che pensavo dei contorni che mi accomunavano ai radioascoltatori.
Mi rendo conto che appare una giustificazione atta a negare a me stessa il fatto di essermi uniformata alla massa ma chi se ne frega! Non è così!
Quindi godete miei cari, continuerò a dire la mia!
venerdì 31 ottobre 2008
mercoledì 29 ottobre 2008
Il sogno
Devo ancora capire se era un sogno pseudo-erotico o semplicemente una cosa della quale preoccuparmi parecchio.
Eravamo in quattro: io, il mio fantomatico compagno, una specie di Andy Garcia ed una ragazza.
L’idea di base era quella di fare un’orgia (???!!!!) ed io ero l’unica a non volerne proprio sapere.
Nel tentativo di convincermi, il mio compagno mi portava a fare una passeggiata, lasciando quei due a casa mia.
Dopo accesa discussione, una volta rientrati in casa, scoprivo che la ragazza aveva frugato fra le mie cose ed aveva tirato fuori dai cassetti tutta la mia lingerie.
E, sorpresa, alla sua richiesta di regalarle guepiere, reggicalze e quant’altro, visto che non ne facevo più uso, non solo non battevo ciglio ma valutavo di sbarazzarmene!
Che significherà?
lunedì 20 ottobre 2008
L'attesa
Sì, inspira ed espira.
Fallo tante volte.
Conta fino a dieci e, già che ci sei, ripassa pure tutte le tabelline!
Non parlare, pensa.
Aspetta e non muoverti.
Fai da te
Sono pochi gli alimenti che suscitano il mio entusiasmo, fra questi, le castagne.
Ne vado matta fin da bambina.
A loro sono legati anche bellissimi ricordi.
Mio padre me le comprava, le cuoceva, le sbucciava, le confezionava in un pacchettino e me ne faceva dono. Lo ha fatto fino a poco prima di lasciarmi.
Oggi, benchè io soffra ogni qualvolta le preparo e la coldiretti stia cercando di togliermi anche questo gusto (6 euro al chilo è un'indecenza), ne mangio meno, molte meno, ma non ci rinuncio!
Se parliamo dei marrons glacé, poi, ahhh arrivano anche a farmi venire l'acquolina in bocca!
Essendo nata in novembre, c'è sempre stato qualcuno che me ne regalava al compleanno, almeno fino a qualche anno fa.
Ora (come per molte cose della mia vita), tocca fare da me e comprarmeli!
Ci ho provato ieri e quelli artigianali, costano 6,50 euro ALL'ETTO!!!
Sapete di quanti marrons glacé è fatto un etto??? 3... sì TRE!
Bene, bestemmie in aramaico a parte, la mia risposta è stata: ME LI FACCIO DA ME!
So cucinare benissimo, conosco la ricetta...se ne romperà qualcuno ma vivaddio chi se ne frega!
Occorre fare di necessità virtù.
Il pane costa 3 euro al chilo e non sanno farlo bene? ME LO FACCIO IN CASA!
I capelèt costano 29,00 euro al chilo? ME LI FACCIO IO!
Un tappezziere ti chiede una fortuna per farti 2 tendine del cavolo? RIPRENDO L'AGO IN MANO!
M'intonaco le pareti, passo l'impregnante sulle travi, restauro le porte, recupero vecchi oggetti.
E' la mia risposta ai rincari, alla recessione e a tutti quelli che hanno fatto per anni il "tiro alla fune" sulla nostra pelle...tira, tira la corda si spezza sempre!
Immagini
Ci sono dei momenti in cui rimpiango di non aver imparato abbastanza.
Capita spesso, purtroppo, e qualcuno potrebbe dirmi che non è mai troppo tardi per rimediare... lo so, ahimé è un periodo in cui tutto sembra irrimediabile!
Alcuni giorni orsono, ho visto un film insulso che però aveva nei titoli di testa una sequenza di immagini che mi è piaciuta molto: guadagnavano tempo mostrando scatti fotografici di vita vissuta in modo da portarci dall’inizio di una storia d’amore (i titoli erano preceduti da un siparietto del primo incontro dei due protagonisti), al momento in cui si lasciano.
Ebbene sono tante le occasioni in cui penso che avrei dovuto imparare (da Titta prima e da Aldo poi) a fotografare.
In questi giorni d’autunno vorrei poter fermare i colori, fissare ciò che cattura la mia attenzione.
Ho paura di dimenticare quel poco di bello che mi circonda e ricordare solo ciò che mi angustia.
martedì 7 ottobre 2008
Il "sotto-sistema" del "sistema"
E così un giorno venne Frichicchio con il suo cranio pelato e lo sguardo da rintronato.
Diceva che “il sistema” ci ha schiavizzati e che dovevo mangiare macrobiotico perché altrimenti sarei morta.
Perché la carne fa venire il tumore.
Il latte fa venire il tumore.
I formaggi fanno venire il tumore.
L’unica, vera soluzione ai problemi del mondo è LA SOIA!
Fortuna che c’è qualcuno che si è svegliato ed ha finalmente lanciato l’allarme, tu.
Fortuna che c’è stata la fiera della Giareda e che avevi quel banchetto che raccoglieva le offerte per il canile! Fortuna che la mia sensibile mamma ha dato qualcosa per quei poveri cagnolini e molto cortesemente ti ha ascoltato, sapeva che attraverso lei saresti arrivato a me.
Albè, fortuna che l’hai capita ed hai smesso di rompermi le scatole con i tuoi sms... ...stava per venirmi un ciocco!
Fortuna che c’è stata la fiera della Giareda e che avevi quel banchetto che raccoglieva le offerte per il canile! Fortuna che la mia sensibile mamma ha dato qualcosa per quei poveri cagnolini e molto cortesemente ti ha ascoltato, sapeva che attraverso lei saresti arrivato a me.
Albè, fortuna che l’hai capita ed hai smesso di rompermi le scatole con i tuoi sms... ...stava per venirmi un ciocco!
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