mercoledì 20 maggio 2009

Rosa rossa, pegno d'amore

Lungo il binario che percorrevo per guadagnare l’uscita, mi sono imbattuta in un’immagine antica. Ho incrociato un uomo, il suo sguardo squarciava la folla alla ricerca di lei. In mano, una rosa rossa a gambo lungo. L’ho fissato, non lo nascondo, rapita da quell’espressione carica di aspettativa mista ad ansia. Non si è accorto di me e nemmeno mi aspettavo accadesse. Si capiva che era preso solo dal pensiero di lei, che finalmente sarebbe scesa da quel treno. Ho aspettato che la individuasse. Volevo vedere il suo volto, così teso, sciogliersi ed illuminarsi in “quel” sorriso. E così è stato! Non mi sono soffermata a vedere per chi trepidava tanto, anche se sarebbe stato interessante scoprire se era un’acqua cheta o una maliarda, mi è bastato lui, la parte debole. Sì, debole, perché certamente il più innamorato dei due. E, benché molto intenerita da quella luce nei suoi occhi, non ho potuto non pensare: “Povero diavolo”.

4 commenti:

volto di donna ha detto...

Senza smitizzare il romanticismo del tuo racconto aggiungerei a povero diavolo...Che pena mi fa!

Spina ha detto...

Non ho visto lei (o lui!), quindi non saprei se definirla "Bella senz'anima"!!!!!

Anonimo ha detto...

donne..dell'amore che viene a voi come una rosa..riuscite a coglierne solo le spine..povere

Spina ha detto...

Ciao Anonimo, il post raccontava un mio pensiero e la cinica frase finale era solo il riflesso del tanto amore che ho visto andare sprecato per futili motivi. Onestamente non ne volevo fare una battaglia dei sessi, non era questa l'intenzione. Il tuo commento mi ha però suggerito di prendere in considerazione anche questo aspetto, con la conclusione, stereotipata se vogliamo, che non vince mai nessuno. E se ci sforzassimo di dialogare di più, e tentassimo di comprendere ed accettare le differenze? Probabilmente ci sarebbero meno feriti sul campo, da ambo le parti...e questa sì che sarebbe una vittoria!