giovedì 31 gennaio 2008

Saggezza popolare nipponica

Insegnato alle donne giapponesi fin dalla più tenera età:
"L'aquila furba non mostra gli artigli!".

martedì 29 gennaio 2008

Acqua passata

Il tempo che passava inesorabile le era contro. Allora in fretta, forse troppo, lei gli chiese la parola d'ordine, il codice d’accesso al suo pensare. Non giunse mai risposta. Delusa e ferita, si domandò con chi fosse stata e cosa aveva veramente capito di lui. Poi si costrinse a pensare: "E' acqua passata".

Domande al buio

Ancora una notte a scuotere i ricordi. Il buio mi trascina in fondo ai dolori. Lenzuola matide di sudore, lacrime e rabbia. Il fumo ristagna mescolandosi alla mia anidride carbonica. Ho caldo, ho sete, mi alzo. Sono le 4 e 20 e vorrei tanto avere dei sonniferi in casa. Non faccio che pensare e tormentarmi, anche se so che dovrebbero farlo altri, anche se so che dovrei smetterla di rimproverarmi e cercare il senso di tutto. Aspetto che filtri il giorno, schiaccio la testa sul cuscino, le grinze della federa ricamata rigano le mie guance. Il mattino mi scoprirà ancora una volta nuda e vulnerabile, rannicchiata sotto le coperte per non sentire il rumore della città, i suoi pezzi di conversazione nell'aria e la sua voglia d’amore.

venerdì 25 gennaio 2008

Cuori alla finestra

Mi piace camminare, guardarmi intorno. Anche quest’oggi c’era il sole e la mia passeggiata mattutina si prospettava dunque ancor più piacevole. In inverno, l’aria fresca sul viso mi sveglia e mi regala vitalità. Oggi era giorno di mercato. La piazza e le strade brulicavano di formichine, un po’ cicale, pronte a lasciare sulle bancarelle una parte di quei soldini faticosamente guadagnati. Nonostante ci fosse tanto da osservare, stamane ho optato per un percorso con il naso all’insù. Nel breve tragitto da casa all’ufficio, ho scrutato i palazzi, i loro balconi. Ho notato gli alberi spogli di foglie. Un gruppo di finestre con fiori finti sul davanzale. Mi sono accorta che in via Farini sono ancora presenti le decorazioni natalizie, forse perché aiutano nelle vendite! Alle 9 del mattino alcuni negozi erano ancora chiusi, però! Quindi ho pensato: “se si decidessero a lavorare veramente (perché un orario 9,30 – 12,30 e 16,00 – 19,30… NON E’ LAVORARE!), probabilmente non avrebbero bisogno di “ausili” ormai obsoleti!”. Per esempio potrebbero contare sugli acquisti di gente come me che, invece, li trova chiusi all’andata ed al ritorno! La libreria era aperta, pronta per “il giorno della memoria” con tanto di vetrina dedicata: testi sul fascismo, il nazismo, diari di adolescenti nei campi di sterminio (non c’è mica solo Anna Frank!) bla, bla, bla. Il 27 Gennaio è una ricorrenza istituita dal Parlamento Italiano con la legge n. 211 del 20 luglio 2000. Il primo articolo definisce così le finalità: “La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.”. Benissimo, tutto molto serio… no-bi-lis-si-mo! Divertente è sapere che un mare di gente, a distanza di oltre 60 anni, ancora ci specula! Scommettiamo che il 28 gennaio, nella vetrina della libreria, troneggerà Harry Potter???!!! La strada verso la mia giornata iniziava a farsi difficile! Proseguendo lungo la via, ho constatato che la maestosa chiesa sfoggiava una facciata molto ben ristrutturata: mattoncini in cotto talmente lindi da sembrare quasi rosa, statue bianchissime… peccato che le parti laterali, affacciate sui vicoli e dunque meno visibili, fossero color nero fumo! La cultura dell’apparire applicata ai monumenti mi mancava! Proprio mentre stavo per essere assalita dal quotidiano disgusto, pochi passi più avanti, la visione della finestra di un abbaino mi ha riconciliata con il mondo! Deliziosamente piccina, come quelle delle case di bambola. Tendine candide, molto semplici. Attaccata sui vetri, una serie di cuori rossi! Il gusto è senz’altro discutibile ma l’intento è strepitoso! Grazie.

giovedì 24 gennaio 2008

Varia umanità

Le persone non cambiano. La gente è la solita. E’ quella della luce delle candele e quella delle lampadine a risparmio energetico. E’ gente che ha fame. Di soldi, di consensi, d'amore. E’ quella che corre senza sapere dove va, la stessa che inciampa nel prossimo perché proprio non riesce più a vederlo. La stessa che si annulla nel vino o su di una striscia di coca. Ebeti urlanti sugli spalti di un arena, un tempo, o di uno stadio, oggi. Da millenni “il mondo è paese”, allora mi chiedo: "perché a cambiare devo esser sempre io?". Come se tutto dipendesse dalla sottoscritta! Se mi fanno un torto, devo sforzarmi di comprendere le ragioni di chi lo ha commesso e non reagire con veemenza, come sono solita fare! Io devo "smussare" le asprezze del mio carattere. Io devo "controllare" i miei atteggiamenti e le mie risposte. Io devo "sorridere" perchè solo così il mio viso diviene radioso. Gli altri non mi devono mai nulla! Gli altri possono incazzarsi, urlare, essere ingiusti, tenere il broncio! Gli altri possono non salutare, non rispondere. Fate, fate pure! Solo, non piangete quando il giocattolo si sarà rotto!

mercoledì 23 gennaio 2008

23 Gennaio

Oggi avresti 70 anni se solo quel centesimo di secondo non avesse spaccato il tuo cuore. Oggi il ricordo ha soffiato la polvere dell’oblio depositata sul mio cuore. Le tue infaticabili braccia son tornate a spingere il seggiolino dell’altalena e la bimba è tornata a gridare: “Più forte papà! Più in alto! Voglio toccare il cielo”. Spesso ce l’abbiamo fatta! Con le nostre gite in bicicletta o tutte le volte che ci siamo tenuti per mano. Ci siamo riusciti quando si prendeva in giro la mamma e ci facevamo grasse risate. Non mi capita più di toccare il cielo, papà, ma questo per fortuna non lo sai.