lunedì 29 settembre 2008

Che notte, quella notte!

E’ circa un mese che cerco di mettere nero su bianco la notte della quercia caduta, raccontare della squadra di pompieri più bella che abbia mai visto e di come segassero bene...purtroppo non trovo mai il tempo di dedicarmici! Il fatto è che le cose da descrivere sono tante e dopo mesi i ricordi si confondono. Per esempio, sarebbe bello riuscire a descrivere il cielo di notte e le chiacchierate con Nicky: ci mettevamo sedute in giardino, con lo scialletto sulle spalle, “sigando una fumaretta in panta sace”. Una sera, tutt’ad un tratto: fishurmmmsshvruuummmfosciosfffbam! “Nicky? Hai sentito anche tu? Cos’è stato?”, “Mah, forse la macchina che è passata è finita nel fosso!”, “Andiamo a vedere!”. Ci avviciniamo al cancello ma nulla, faccio un giretto attorno alla casa ma non noto niente di strano. Il rumore udito era davvero curioso, però, a metà fra il frusciar di frasche e la botta. Dopo qualche minuto, un’altra macchina passa...si ferma...fa retromarcia e si ferma davanti al nostro cancello d’ingresso: “Ma non avete visto nulla?”, ci chiede il tipo. Rispondo: “Sì, abbiamo sentito un rumore strano ma...”, “Un rumore strano??? Signoraaa!!!! Qui è caduta la quercia ed ostruisce tutta la strada!” “E’ CADUTA LA QUERCIAAA??? ”, esclamiamo all’unisono! Apriamo il cancello, usciamo ed, in effetti, un ramo enorme di una delle due querce all’ingresso si era spezzato ed era lì, riverso su entrambe le carreggiate della provinciale! “Vado a svegliare Jo”, esclama Nicky con piglio deciso mentre io intrattengo il tizio (rivelatosi essere un metronotte), affannandomi a convincerlo che le querce, trovandosi fuori dalla recinzione della proprietà, non erano di nostra pertinenza e manutenzione. Arriva Jo con Uòlter al seguito. “Lei è la proprietaria?”, indaga il metronotte, “Sì certo, che è successo? Le querce? SI’... SONO MIE”, risponde Jo percuotendosi il petto con orgoglio. Ma porca vacca, mi ero fatta in 4 per cercare di evitare qualsivoglia responsabilità e lei mi smonta tutto in mezzo secondo!!! In attesa dell’arrivo dei Carabinieri, la scena è surreale: io fermo le macchine in arrivo facendo roteare sulla testa una copertina lilla, Nicky, Uòlter e Manja liberano la strada dal troncone, Jo, dopo la mia occhiataccia, rinnega le SUE querce con il metronotte! Quando arriva la pattuglia, la strada è pressoché sgombra ed ai Caramba non rimane che chiamare i vigili del fuoco perchè riducano in pezzi il mega-tronco e liberino definitivamente la carreggiata. Aspetta, aspetta...10 minuti... 20 minuti...mezz’ora...dei pompieri nemmeno l’ombra! Non so che ora fosse quando il lampeggiante blu ha prepotentemente turbato il buio delle nostre camerette ed una motosega in azione ha violato il silenzio della notte, di certo era tardi, molto tardi. Dinanzi ai nostri occhi una squadra di 5 ragazzoni usciti dalle pagine di un calendario very hot, altro che vigili del fuoco!...a saperlo mi sarei data una pettinata! Invece siamo rimaste lì, a bocca aperta, mentre segavano e segavano e l’unico azzardo è stato quello di buttare lì un invito per un barbecue con la legna della quercia (naturalmente rimasto lettera morta)! Credo che a rappresentare il rimpianto, oltre alle famose frasi “...però il manichino!”, o “...però il tavolino!” si debba aggiungere anche un “...però...I POMPIERI!”!!!
(Apperò, dopotutto il pezzo l'ho scritto!!!)

venerdì 5 settembre 2008

Il Fluido

Forse in una vita precedente sono stata una strega (qualcuno potrebbe dire che lo sono tuttora...spiritosone!), sarà per questo che riesco ad attrarre qualunque animale (tranne gli uomini!)...dicono che possiedo IL FLUIDO! Beh, Meo non aveva nessuna voglia di essere socievole, in particolar modo con la piccola Papiso! Soffiava e non si faceva accarezzare...fino al mio arrivo! Non ho dovuto faticare granché per convincerlo che non aveva nulla da temere, è bastato fargli qualche moina delle mie e parlargli dolcemente. Da quel momento in poi, ha fatto il pieno di coccole e pappa! Si è integrato nel gruppo al punto da riuscire ad irretire la giovane Kitty con i suoi stupendi occhi verde acqua... ed ora siamo tutte in attesa dei frutti della vergogna! Mi è dispiaciuto lasciarlo lì, non nascondo di aver versato una lacrimuccia pure per lui ma non sempre si riesce a fare ciò che si vuole e poi... magari aveva già una casa nelle vicinanze ed una famiglia ad aspettarlo...anche perchè ho saputo che non è più tornato a Villa Viola dopo la mia partenza!

Però...il tavolino...!

Dopo aver trascorso la mia prima settimana di ferie in totale, devastante, solitudine, inseguendo dappertutto (anche sul tetto) due gattine che mi erano state affidate in quanto sarei la “nonna”, finalmente vengo raggiunta a Reggio dalla mitica “zia Manja” ed insieme partiamo alla volta della Toscana, destinazione “Villa Viola del Papiso”, lo splendido casale della zia Jo! Oramai credo si possa tranquillamente dire che è una tradizione che si rinnova quella di trascorrere i preziosi momenti di festa, o ferie, tutte insieme (Jo, la gommosa, Nicky, Manja, io), tutte femmine! Non se ne abbia a male l’avvocato (per gli amici Uòlter), guest star che ha fatto un “cameo” nella sit-com di quest’anno, ma il cast è di sole primedonne… tuttavia devo riconoscergli il merito di aver saputo subito mandare a memoria il must del nostro repertorio (“dice che…bla bla bla….MA NON E’ VEROOO!”)…ma questa è un’altra storia! Grazie al buon Uòlter ed alla sua Fiesta a noleggio, il primo giorno abbiamo scorrazzato per dolci colline toscane, passando di casale in casale, di rudere in rudere, di curva in curva. Stomaco nel Girmi a parte, è stata una bella gita…peccato per il tavolino! Ebbene sì, in fondo ad una “fratta”, in un locale al piano terra di un casolare abbandonato, c’era uno sgangherato tavolino che chiedeva solo di essere caricato in macchina ed essere trasformato, dalle sapienti mani di zia Manja, in un particolare oggetto shabby chic! Purtroppo, non so se condizionate dalla presenza di un penalista, “l’appropriazione indebita” (ma si può parlare in questi termini di un oggetto alla stregua di rifiuto?) non c’è stata e quindi non rimane che sospirare ed esclamare a gran voce: “PERO’...IL TAVOLINO...!”

lunedì 1 settembre 2008

Tormentone

Adoro andare per mercatini, sono sempre a caccia dell’oggetto particolare, magari da restaurare a modo mio. A Gonzaga (MN), tutti i rossi del calendario che non siano domenica, c’è una mega mostra mercato dei più svariati oggetti di antiquariato e modernariato. In una delle mie ultime scorribande con la mia mamma, ho lasciato il cuore imprigionato nella gabbia toracica di un manichino in ferro battuto rosa…UN AMORE! Il venditore non voleva scendere al di sotto di 75 euro e la razional-parsimoniosa che è in me non voleva spendere così tanto per un oggetto…inutile! Peccato che poi io abbia trascorso ore e giorni a rimpiangerlo, torturando mia madre con la frase: “Però…il manichino…!”, divenuta poi il tormentone identificativo del rimpianto!!!